La “voce” di Venezia

Antonio Fradeletto e l’organizzazione
della cultura fra Otto e Novecento

presentazione di Mario Isnenghi

La biografia della cultura veneziana tra Otto e Novecento può essere scritta attraverso lo studio di figure apparentemente minori come quella di Antonio Fradeletto. Instancabile oratore e conferenziere sui temi più diversi, in particolare letterari ed artistici, legato all’ambiente del teatro vernacolare di fine ’800, soprattutto a Giacinto Gallina e a Riccardo Selvatico, Fradeletto diventa un organizzatore culturale dai molteplici interessi e approdi.
Assieme a Selvatico è uno degli “inventori” della Biennale, che s’inaugura ai Giardini nella primavera del 1895 e che ambisce a diventare un periodico palcoscenico artistico, ma non solo. È infatti il periodo delle Biennali “dannunziane” nella Venezia de L’Allegoria dell’Autunno e de Il fuoco. È lui a dettare i canoni espositivi, ad indirizzare gli artisti e a favorirli, almeno fino all’arrivo in laguna di Nino Barbantini, ovvero fino alla nascita delle mostre di Ca’ Pesaro.

Daniele Ceschin si è laureato in Storia all’Università Ca’ Foscari di Venezia sotto la guida di Mario Isnenghi e si è diplomato in Archivistica, Paleografia e Diplomatica presso la Scuola dell’Archivio di Stato di Venezia. Ricercatore presso l’Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea della Marca Trevigiana, è attualmente impegnato, per il dottorato di ricerca, in uno studio sui profughi veneti e friulani durante la Grande Guerra.

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