Ogni uomo è un narratore, le sue storie si incastrano come tessere di un puzzle e danno forma alle esperienze di vita. Come i pezzi di un puzzle vanno posti uno accanto all’altro per restituire l’immagine complessiva, così l’uomo, per avere totale coscienza di sé, ha bisogno di entrare in contatto con l’Altro, con parole, sguardi e, soprattutto, gesti. Attraverso il tatto si può accedere a una conoscenza profonda del mondo che ci circonda, scalfire la scorza delle apparenze, sentire ed essere sentiti.
In un dialogo continuo con filosofi, poeti e artisti, Alfonso Pluchinotta affronta le relazioni umane soffermandosi sull’incontro tra individui, dove “incontro”, qui, ha un significato attivo e, forse, inattuale: nell’incontro si condivide qualcosa di prezioso che ci permette di cambiare la nostra prospettiva sulla vita per capirla e capire meglio noi stessi.
Non creda il lettore di essere escluso: a lui viene chiesto di perdersi in queste pagine – una sorta di locus amoenus del pensiero – in compagnia di una moltitudine di voci che lo guideranno nell’esplorazione di un’umanità in apparenza atrofizzata, ma che la “scoperta” dell’intimità e dell’empatia può rivitalizzare.
Senza di loro nemmeno io
Appunti su incontro, abbraccio, carezza
Alfonso Pluchinotta è chirurgo oncologo, tra i pionieri della senologia in Italia, e storico della medicina con speciale attenzione al corpo femminile e alla mano come strumento nella relazione e nella formazione del pensiero creativo. Curatore di eventi culturali e artistici sulla rappresentazione del corpo nelle arti visive (History of the Breast, 1986; Incanto e Anatomie del Seno, 1997; That Unstable Object of Desire, 2009; Just the Hand, 2012) e nella letteratura poetica antica e moderna (Versi alla Mano, 2003; Il Seno In-Cantato, 2005), è particolarmente interessato all’etica medica e all’influenza del fattore umano nei servizi di sostegno e nella comunicazione mediatica in campo oncologico.
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