Tracce di memoria

Dall’università a Mauthausen

Sul filo delle vicende vissute dall’Autore è possibile ripercorrere una lunga serie di avvenimenti che ha caratterizzato la storia dell’Italia negli “anni difficili”. Episodi comuni a tutta una generazione di giovani, entusiasti universitari dei Littoriali, fiduciosi in un’Italia migliore dopo le tragedie della Prima Guerra mondiale, il cui entusiasmo poco per volta si va mutando – proprio grazie alla partecipazione politica – in adesione a un ideale più elevato, quale quello della Resistenza. Il trascorrere del tempo è segnato in modo indelebile dalla narrazione degli episodi cruciali: dall’incontro fortunoso con un “maestro”, Concetto Marchesi, al primo approccio con il movimento comunista, dall’emanazione delle leggi razziali in Italia alla “soluzione finale”, dalla lotta armata all’esperienza devastante dei campi di sterminio.
È proprio nella descrizione delle condizioni di vita disumane del lager che è possibile rintracciare il “cuore” dell’opera: la sobria e rigorosa esposizione dei fatti – il regolamento, le parole-chiave fondamentali per la sopravvivenza, le torture, le camere a gas e i forni crematori, ma soprattutto il deliberato tentativo di annientare la personalità dei prigionieri – rende partecipe il lettore di un orrore vissuto in prima persona. Da qui l’invito offertoci dallo stesso autore – colpito dai più recenti tentativi revisionisti volti a cancellare la nostra memoria storica – a riflettere sulle parole di Primo Levi: «è avvenuto, può accadere di nuovo».

Franco Busetto, uomo della Resistenza nel più alto grado di partecipazione, arrestato e deportato nel lager di Mauthausen, è stato insegnante di elettrotecnica, poi funzionario del Partito Comunista Italiano per precisa scelta di vita, deputato per quattro legislature.

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