Sulla soglia
In tempi critici e difficili come quelli che stiamo attraversando, capita spesso di interrogarsi sul momento in cui gli eventi prenderanno, finalmente, un altro corso. In equilibrio tra speranza e attesa, sembra di sostare su una soglia, forse dischiusa, e si cerca il coraggio o anche solo l’occasione di attraversarla, consapevoli però che ogni passaggio, ogni limite infranto, comporti un cambiamento di prospettiva spesso definitivo.
L’immagine della soglia offre la possibilità, in tempo di confinamento, di pensare ai limiti, siano essi costitutivi del nostro essere umani o imposti a forza di legge, dall’alto o in virtù di un’autorità che, talvolta, si fatica a riconoscere. L’esperienza del pensiero del Novecento, secolo “breve”, ma denso di avvenimenti, offre numerose riflessioni sulla soglia, operate a partire da una condizione di limite e di apertura alla differenza, ma anche focalizzate su questa medesima apertura e atte a indagarla e viverla fino in fondo.
Oggi più che mai appare fondamentale ritornare a pensare la soglia come una chance per l’accesso tanto a un presente differente da quello sconvolto dall’esplosione pandemica, quanto a dimensioni del passato che rappresentano momenti fondamentali nella costituzione del pensiero filosofico contemporaneo. Attraverso lo spiraglio aperto sul limite del pensiero, sulla finitudine propriamente umana e sui confini che insieme ci costituiscono e costringono, il nuovo numero della rivista di filosofia «Paradosso», intitolato Sulla soglia. Pensare il limite e il confine a cura di Lorenza Bottacin Cantoni e Francesco Tomatis, intende esplorare la dimensione della Soglia e comprendere in che modo sia possibile, oggi, interrogarsi filosoficamente su una nozione tanto complessa e sfaccettata.
Questo numero della storica rivista di filosofia presenta diverse prospettive sul luogo paradossale che unisce ciò che separa, tema che attraversa la storia del pensiero e che invita a tendere fino all’estremo le potenzialità della riflessione filosofica. La soglia non è solo il punto d’accesso che taglia lo spazio interno dall’esterno, né indica unilateralmente il possesso di un luogo, ma è costante invito al movimento e al passaggio, sintomatico di una permeabilità costitutiva del confine. L’essenziale ambiguità della soglia consente di formulare la domanda sul confine che indica e che invita a trasgredire.
I saggi dei diversi autori tentano di spingere lo sguardo oltre l’apertura, di valicare il limite, di scardinare alcune soglie critiche in un’operazione ermeneutica atta ad accostare tematiche differenti, dando voce ad autori quali Platone, Cusano, Bonaventura, Heidegger, Schelling, Bartolone, Derrida e Bauman, senza trascurare artisti come Celan, Kafka e Saint-Exupéry. La rivista ospita anche un contributo inedito di Jean-Luc Nancy, dedicato all’aporia della libertà come conflitto tra le istanze individuali e le esigenze della comunità, sull’eccesso della libertà e sulla possibilità di affrancarsi dalle rigide forme identitarie imposte, sovente, con violenza.
Il numero dedicato al tema della soglia vuole essere un invito ai «temerari della ricerca [...] le cui anime suoni di flauto inducono a perdersi in baratri labirintici», affinché attraverso la lettura possano dischiudere l’orizzonte di nuovi problemi o tornare alla questione fondamentale per «questa lunga via fino alla porta» ancora una volta e con un «coraggio che assalti».