Guido Costante Sullam – «unico architetto di rilievo veneziano di quel tempo [...] che nell’ambito del liberty aveva costruito con sensibilità ed intelligenza» (Mazzariol 1955) – nel corso della sua lunga carriera raccolse e ordinò carte, fotografie, disegni capaci di restituire i diversi ambiti dei suoi molteplici interessi: dall’attività professionale come ingegnere e architetto all’attività accademica presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia e l’Accademia di Belle Arti della città lagunare, per approdare infine all’attività istituzionale come membro di commissioni, prima tra tutte la commissione Edilizia di Venezia di cui fu presidente. Un Fondo donato al Comune di Venezia nel 1949 per lascito testamentario dello stesso Sullam e giunto al Museo Correr due anni dopo la sua morte nel 1951, sotto la direzione di Giulio Lorenzetti.
Inaugurando un nuovo progetto editoriale volto a riproporre gli archivi – di persona e di famiglia – conservati presso i Musei Civici di Venezia, il presente volume restituisce quello che indiscutibilmente è il maggiore tra gli archivi di architetti pervenuti all’istituzione veneziana per quantità ed eterogeneità della documentazione. L’edizione del regesto è accompagnata da un’analisi storico-critica che contribuisce a ricucire lo strappo causato dagli oltre settant’anni che separano l’inventariazione delle carte dalla morte dell’architetto.
Un primo passo per ricostruire l’effettivo contributo di Sullam, interprete della cultura nordeuropea a Venezia, e per dare avvio a un doveroso risarcimento alla memoria: una memoria frammentata e “interrotta” a causa, da un lato, dell’inevitabile alternanza delle correnti del gusto e dello stile e, dall’altro, degli eventi traumatici causati dalla guerra per un professionista di religione ebraica.
Se le vicende legate alla vita dell’uomo «come in uno specchio» si riflettono nelle carte del suo archivio, l’ordinamento del Fondo permette finalmente di porre le giuste basi al riscatto della fortuna critica dell’opera di Guido Costante Sullam, punto di vista privilegiato per raccontare quelle trasformazioni che nel Novecento hanno radicalmente modificato il tessuto urbano della città lagunare.
Guido Costante Sullam e il suo archivio
Architettura a Venezia nel primo Novecento
Martina Massaro è ricercatrice in storia dell’architettura all’Università degli Studi di Padova presso il dipartimento di Beni Culturali, dove è coinvolta nel progetto ERC Venice’s Nissology, coordinato da Ludovica Galeazzo, sulla trasformazione delle isole di Venezia dal Cinquecento ai giorni nostri. I suoi studi vertono sulla committenza, tra Otto e Novecento, tra arte e architettura con un interesse specifico per la storia dei giardini. Padovana di nascita, ha condotto i suoi studi a Venezia a Ca’ Foscari con Lionello Puppi; poi, sotto la guida di Donatella Calabi, ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia delle arti presso la Scuola dottorale interateneo Ca’ Foscari - Iuav (2010-2013) con una tesi sulla committenza Treves dei Bonfili. Nel 2016 gli esiti delle sue ricerche sono state insignite del premio “Pompeo Molmenti” dell’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti. Dal 2013 è stata assegnista di ricerca all’Università Iuav di Venezia e dal 2017, presso il dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università degli Studi di Padova, ha intrapreso la ricerca su Guido Costante Sullam, sotto il coordinamento di Stefano Zaggia. I suoi studi si concentrano principalmente sulla committenza ebraica, con approfondimenti specifici sulla storia del territorio veneto. Il suo approccio è aperto a contaminazioni interdisciplinari con la storia dell’arte, dell’economia e della società. Dal 2013 è membro del gruppo di ricerca internazionale Visualizing Cities in collaborazione con la Duke University e dal 2020 al 2024 è stata Visiting professor in Storia dell’architettura a Yaoundé presso la National Advanced School of public Works della Repubblica del Camerun. Ha collaborato alla curatela di diverse mostre sulla storia di Venezia in età moderna e contemporanea e ha pubblicato i suoi studi in monografie e volumi collettanei. Tra il 2021 e il 2022 ha collaborato con la Direzione Generale Creatività Contemporanea del MiC per il Censimento nazionale delle architetture del secondo Novecento.