La trasformazione delle relazioni umane entro la città, in particolare del senso di appartenenza, riflette mutamenti da sempre presenti nella storia umana. Nel paesaggio urbano connotato da questi mutamenti, che ruolo riveste l’esistenza di oggetti architettonici che conservano “segni di armonia”? La costruzione di oggetti che manifestano forti affinità con la eterogeneità formale del contesto frammentato in cui vengono collocati, che rapporto instaura con il ricordo delle origini della forma architettonica? Che significa oggi realizzare nelle parti esterne ai centri storici delle città edifici che tendono a costituirsi come ponte verso il passato?
Su questi e altri interrogativi si soffermano gli autori del volume – architetti, storici dell’architettura, filosofi – offrendo al lettore nuove ipotesi di ricerca.
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