L’opera di Paolo Favaretto, conosciuta prevalentemente per alcune fortunate sedute, riflette l’immagine articolata di un’attività flessibile e riconoscibile, un’attività che, nell’arco di un trentennio, ha avuto in sorte come proprio palcoscenico l’Europa e l’America, testimoniando come il design sia forse l’unico tra i linguaggi contemporanei a produrre “differenza”. Non solo sedie, dunque, ma anche sistemi operativi per l’ufficio, maniglie, lampade, divani, poltrone, bicchieri e decanter, fino al veicolo multifunzionale Dolly, realizzato per i campi da golf – un mosaico creativo e progettuale che, dagli anni Settanta ad oggi, rappresenta un esempio significativo del successo internazionale del sistema del design italiano e che viene ripercorso con dovizia di particolari all’interno di questo libro.
(0)