Nel 1932, con un pamphlet intitolato Ljubljanski grad. Slovenska akropola, Jože Plečnik pubblica la sua proposta per un radicale restauro del castello di Lubiana. Acquisito dalla municipalità nel 1905, il complesso era da tempo usato come prigione e in più occasioni il governo austriaco aveva valutato la possibilità di demolirlo per rivenderne i materiali di recupero. Nonostante la posizione privilegiata, sempre visibile a chi attraversava la città di Lubiana, con il passare dei secoli tra monumento e contesto urbano si era aperta una distanza apparentemente incolmabile, simbolica prima che fisica. Nel corso di una lunga e fortunata carriera Jože Plečnik si trovò più volte a riflettere sul destino del castello e sui modi per riattivarne i legami con la città: una molteplicità di esperienze che, seppur mai videro esito concreto, costituiscono un riferimento preciso nella mente dell’architetto e permettono di misurare l’ampiezza dei ragionamenti condotti. A partire dallo studio di questa serie di lavori, il volume ricostruisce il procedimento progettuale seguito dal maestro sloveno, la cui opera ha profondamente segnato il destino della città di Lubiana. Complessità e compresenza sono temi che ricorrono con ritmo serrato: le distinzioni tradizionali e le razionali tassonomie vengono meno, mentre si stabiliscono relazioni “diagonali” attraverso scale, funzioni, linguaggi. La natura paradossale e iperbolica dei progetti emerge di frequente con estrema evidenza. In cosa consista il concetto di identità urbana, quale sia la sua natura, attraverso quali operazioni e con quali strumenti essa venga perseguita: progetti puntuali e disegni di piano, elaborati autonomamente e in occasioni diverse, se ricomposti nel loro variegato insieme permettono di ricostruire una fitta trama di relazioni, capace di riattivare sopite memorie e riscoprire i legami tra il materiale e l’immaginario.
2014, pp. 80, ill. bn
ISBN
978-88-7115-861-7
€ 20,00 € 19,00
Comporre architettura costruire la città
Jože Plečnik al castello di Lubiana
Andrea Iorio, architetto, ha conseguito il dottorato di ricerca in Composizione architettonica presso l’Università Iuav di Venezia, dove svolge attività di ricerca e didattica. Ha tenuto lezioni in diverse scuole di architettura e partecipato a convegni e seminari nazionali e internazionali. Sue ricerche sono state pubblicate in merito al rapporto tra opera di architettura e costruzione nella Svizzera contemporanea. Recentemente, in seguito a ricerche svolte in ambito accademico, ha pubblicato suoi lavori sul tema della memoria nei paesaggi bellici della Grande Guerra. All’attività accademica affianca l’attività professionale.