Destini incrociati
collana diretta da Saveria Chemotti
Leggere per rileggere, guardare per stupirsi, ascoltare per riflettere – e così far rivivere parole e voci altrimenti chiuse in uno schema sorvegliato e apparentemente immodificabile. Una sequenza di figure che si specchiano e si studiano a coppie, nelle quali (quasi sempre) una delle due sfoggia
la preminenza e la prepotenza delle idee, l’altra è costretta alla dipendenza e al silenzio. Un silenzio che sancisce un’esistenza appartata, perché tra le due entità esiste una complicità solo potenziale. E la lontananza traspare proprio da un’inversione di tendenza, da una messa in crisi
del canone là dove si svelano i volti sfregiati, il ghigno e il grido soffocato che oltrepassa il sentimento o la contiguità inesorabile.
Relazioni diseguali, nella storia, nella vita, nella famiglia, nei rapporti matrimoniali o sentimentali, nel lavoro, nella ricerca, nell’arte; relazioni arrivate fino a noi secondo uno schema monolitico e che qui si smontano e si ricompongono in identità singole e singolari, capaci cioè di emanciparsi dalle decisioni degli autori, di strappare la maschera fusa sul loro volto, svelando caratteri e personalità indipendenti.
Questa collana dà risalto alle passioni ferite, alle personalità tradite e ci sfida a rivelare l’identità nascosta nelle coriacee definizioni con cui sono state rivestite crisi e tragedie umane e intellettuali. Le storie diventano persone, vicende vissute che si intersecano a livello generazionale o ideologico.
I testi affrontano un viaggio nella molteplicità dei mutamenti e degli stili che ne sono sostanza, per trasformare quello che Marcel Proust chiamava “chiarimento retrospettivo” in “chiarimento prospettivo e visionario”.
Destini incrociati intende rivelare l’equivoco dei ruoli e delle partizioni tradizionali, in una ricognizione poliedrica delle diverse identità che compongono una coppia, un doppio che nasconde sempre un codice inverso che rivela chi tesse la trama della storia e chi, invece, la vive.