Da Venezia al Cairo

Il viaggio di Zaccaria Pagani nel primo Cinquecento

Tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento, il secolare sodalizio tra la Repubblica di Venezia e il Sultanato Mamelucco del Cairo fu messo alla prova da eventi che sconvolsero i tradizionali rapporti di forza nel Mediterraneo. L’apertura di una nuova rotta verso le Indie ad opera dei portoghesi, nonché l’emergere del carismatico scià di Persia, Isma‘ıl I alimentarono diffidenze e tensioni che esplosero con la decisione del sultano del Cairo, al-Ashraf Qansuh al-Ghurı, di imprigionare consoli e mercanti veneziani residenti nei suoi territori e di sospendere le relazioni politiche e commerciali con la Serenissima. Nel tentativo di risolvere la crisi, il Senato veneziano autorizzò l’invio di una nutrita rappresentanza e ne affidò la guida a Domenico Trevisan, un fine diplomatico di singolare intuito e notevole esperienza. La sua missione al Cairo, svoltasi tra il gennaio e l’ottobre del 1512, viene descritta nei minimi particolari da uno dei partecipanti, Zaccaria Pagani, in un manoscritto avvincente di cui si fornisce qui la prima edizione critica e annotata. Corredano il volume lettere e resoconti, in parte inediti, per mano di altri protagonisti e testimoni della spedizione, quali Marco Antonio Trevisan, figlio dell’ambasciatore e futuro doge, e Vincenzo Tiepolo, comandandante della galea di scorta incaricata di proteggere gli inviati veneziani nella fase più pericolosa del loro itinerario. Queste diverse prospettive convergono nel delineare un quadro affascinante del viaggio di Domenico Trevisan, ricco di informazioni puntuali su protocolli diplomatici e tecniche di navigazione ma anche di sottili annotazioni psicologiche e culturali che restituiscono l’immagine di un Mediterraneo solcato da interessi comuni, rivalità secolari e sorprendenti alleanze, in una rete di rapporti e dipendenze che smentisce ogni facile dicotomia ed evidenzia la possibilità e i vantaggi della comunicazione, piuttosto che dello scontro, tra le civiltà.
 

Laura Benedetti è docente di Letteratura italiana e titolare della cattedra intitolata a Laura e Gaetano De Sole presso la Georgetown University (Washington DC). Le sue pubblicazioni spaziano dal Medioevo alla narrativa più recente e comprendono, tra le altre, La sconfitta di Diana. Un percorso per la «Gerusalemme liberata» (Ravenna 1996), The Tigress in the Snow. Motherhood and Literature in Twentieth-Century Italy (Toronto 2007, Premio Internazionale Flaiano per l’italianistica), l’edizione e traduzione inglese delle Esortazioni alle donne e agli altri di Lucrezia Marinella (Toronto 2012) e i romanzi Un paese di carta e Secondo piano (Pisa 2015, 2017).
 
Enrico Musacchio è professore emerito di Letteratura italiana alla University of Alberta a Edmonton (Canada). Ha pubblicato Amore, ragione e follia. Una rilettura dell’«Orlando Furioso» (Roma 1983), Il riso nelle poetiche rinascimentali (con Sandro Cordeschi, Bologna 1985) e Il duello (con Giuseppe Monorchio, Bologna 1985), nonché numerose edizioni di testi rinascimentali, come il Consilio contro la pestilenzia di Marsilio Ficino (con Gianpaolo Moraglia, Bologna 1983), il Libro de natura de amore di Mario Equicola (Bologna 1989), l’Itinerario di Ludovico Varthema (Bologna 1991), il Discorso dei romanzi di Giovambattista Giraldi Cinzio (con Laura Benedetti e Giuseppe Monorchio, Bologna 1999).

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