La piazza: luogo pubblico per eccellenza, concetto urbanistico, ma soprattutto elemento dinamico e vitale che ha fortemente contribuito a definire la complessa identità culturale europea e la sua evoluzione storica. La piazza come spazio aperto, fisico, ma anche archetipo della convivenza civile, sede di passaggi, di incontri, di scambi, luogo in cui si concentrano interventi, progetti epocali, restauri e trasformazioni urbanistiche e architettoniche.
Le origini di questa storia risalgono all’antichità greca e romana: lungo i secoli, la piazza ha rappresentato un prodotto peculiare della civiltà europea, un modello di organizzazione della vita urbana che, pur esportato nei vari continenti, manteneva un’impronta inconfondibile. Se l’agorà nasceva come simbolo visibile del governo del demos, nelle epoche successive è ancora e sempre nello spazio delle piazze che sarà possibile assistere ai riti e ai momenti solenni: alle cerimonie fastose, alle celebrazioni laiche e religiose, ma anche ai grandi sconvolgimenti e alle mobilitazioni popolari.
Le analisi e gli interventi che compongono il volume sono l’esito della collaborazione tra le Università di diversi Paesi europei (Francia, Grecia, Italia, Polonia, Spagna) e ripercorrono le buone pratiche di progettazione di alcune tra le più significative piazze del Vecchio continente, dalla Norvegia alla Romania, dalla Francia alla Russia, dalla Svezia all’Italia, con un approccio rivolto ai diversi aspetti urbanistici, architettonici, economici, sociali di questi luoghi e alle loro prospettive future. Non soltanto “piazze d’Europa”, dunque, ma anche “piazze per l’Europa” del XXI secolo.
La piazza nella città europea
Luoghi, paradigmi, buone pratiche di progettazione
Franco Mancuso, architetto, è nato a Venezia, dove vive e lavora. Docente di progettazione urbanistica presso l’Università Iuav, insegna al Master in Conservazione, Gestione e Valorizzazione del Patrimonio Industriale e all’EMU (European Master on Urbanism). Si occupa in particolare di ricerca e progettazione sui temi del recupero e della riqualificazione dello spazio pubblico. Tra le sue opere, a Venezia, il nuovo padiglione della Corea ai Giardini della Biennale (in collaborazione con l’architetto Seok Chul Kim) e il recupero dell’ex Convento di San Lorenzo a Castello e dell’ex Istituto San Giovanni alla Giudecca, entrambi destinati a residenza per anziani. A Palmanova, la riqualificazione di Piazza Grande. I suoi lavori hanno ricevuto importanti riconoscimenti nazionali e internazionali. È stato responsabile scientifico del progetto comunitario “Squares of Europe, squares for Europe”, di cui ha curato recentemente la mostra e il volume. Tra i suoi libri: Piazze d’Italia (1971), Le vicende dello zoning (1978), I centri storici del Veneto (con Alberto Mioni, 1979), Archeologia Industriale nel Veneto (1990), L’urbanistica del territorio. Il nuovo Piano Urbanistico del Trentino (1991), Edoardo Gellner, il mestiere di architetto (1996), Squares of Europe, Squares for Europe (con Krzysztof Kowalski, 2007), Venezia è una città. Come è stata costruita e come vive (2009).
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