Un viaggio per immagini attraverso il Tibet: le straordinarie fotografie di Graziella Allegri, racchiuse in queste pagine, ci accompagnano alla scoperta di un luogo tra i più affascinanti del pianeta. Prima del 1950 – data fatidica in cui è annesso alla Cina Popolare di Mao – il Tibet era un paese feudale, praticamente sconosciuto in Occidente. Non c’erano strade, né aeroporti o ferrovie. Si viaggiava a piedi, a cavallo o sugli yak. La maggior parte della popolazione viveva di agricoltura, di pastorizia e di rari traffici commerciali. Pochissime erano le città, molti i monasteri. La religione – il buddhismo lamaista – sembrava dominare su ogni aspetto della vita. Il missionario gesuita Ippolito Desideri, all’inizio del XVIII secolo, fu forse il primo europeo ad avere la possibilità di soggiornare nella regione per qualche anno.
Oggi il Tibet, uscito da un arcaico isolamento, appare soprattutto un paese in bilico tra modernità e tradizione, piena apertura all’economia globalizzata e tenace difesa della propria identità. In questo volume, attraverso le immagini fotografiche catturate durante i suoi viaggi, Graziella Allegri apre una riflessione sul passato e sul presente del Tibet, intreccia pensieri e impressioni maturati durante i vari itinerari compiuti nell’altopiano tibetano dagli anni Ottanta ad oggi, descrivendo lo stupore per la magnificenza degli scenari naturali, la ricchezza di consuetudini, costumi, riti dei tibetani, ma anche il difficile rapporto con la “madrepatria” cinese, le richieste di autonomia, i rischi per la cultura tradizionale insiti nel processo di modernizzazione.
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