Uno dei compiti ineludibili posti dalla condizione attuale è – come si sa – un riesame delle esperienze cruciali del Moderno. Nel caso dell’architettura, esso comporta non solo la ri-definizione degli ‘ismi’, ma anche una registrazione disincantata (laica) delle caratteristiche delle opere di ciascun architetto protagonista. A questo scopo si è pensato bene di cogliere l’occasione del centenario della nascita dell’architetto Alvar Aalto organizzando un seminario di studio presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia.
Lungi dal seguire la consueta (e rassicurante) formula accademica, i relatori hanno esaminato da progettisti alcuni momenti-chiave dell’attività del maestro finlandese, i motivi e le figure ricorrenti del suo lavoro progettuale, facendo riferimento a molte delle sue opere. Col risultato di offrire spunti per una diversa riflessione sul lascito aaltiano: ovvero, sull’operare disciplinare contemporaneo.
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