Il tema del rapporto tra lingua e conoscenza, al centro di questo nuovo numero di «Janus», è argomento carico di suggestioni e implicazioni teoriche: così come non esiste pensiero senza lingua, infatti, è possibile sostenere, altrettanto legittimamente, che non si dà neppure conoscenza senza l’intervento di un orizzonte ulteriore, di un “filtro” di tipo linguistico. In altri termini, è vero che la lingua, oltre a costituire una premessa fondamentale del pensiero – secondo la definizione fornita da Hjelmslev – è condizione necessaria di ogni conoscenza. Analogamente, il sapere che ricaviamo dalla percezione non è sperimentabile in una stessa identica maniera da individui differenti, ma soltanto con una mediazione verbale potrà diventare qualcosa di (finalmente) trasmissibile e condivisibile.
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