Eccellente politico, uomo di stato colto e dai gusti raffinati, molto religioso: così le fonti ci hanno tramandato l’immagine di Arechi II, la figura più emblematica della pur ricca e lunga storia del ducato longobardo di Benevento. Salito al trono per volere del re Desiderio – del quale sposò la figlia Adelperga – governò per ventinove anni, prima come duca (dal 758), poi come princeps (dal 774) assumendo l’eredità politica della gens Langobardorum. Grazie a lui il ducato conobbe un’epoca di grande splendore, resistendo per lungo tempo alle mire espansionistiche di Carlo Magno, re dei Franchi e futuro imperatore.
Negli studi qui offerti, risultato di un convegno concepito come il primo di una Biennale di studi longobardi, discipline diverse – archeologia, numismatica, storia della lingua, epigrafia, per citarne alcune – tratteggiano un affresco del momento storico in cui Arechi visse e operò, illustrandolo nella sua globalità: dalle istituzioni al diritto, dalla politica all’amministrazione, dagli elementi della cultura materiale ai campi dell’a
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