“D” come design, ma anche come donna: designer, artiste, artigiane e imprenditrici hanno avuto un ruolo chiave nella ricca e densa storia del design italiano dal dopoguerra ai nostri giorni, stando al centro della scena come dietro le quinte. Negli anni in cui la cultura del progetto si stava affermando, l’apporto dell’universo femminile è stato essenziale sotto il profilo della creatività e dell’innovazione. Donne che si sono distinte nei settori più diversi, indicando nuove possibili strade: non solo disegno industriale e grafica, ma editoria, formazione, imprenditoria, fino al mondo delle tecnologie informatico-digitali. Progettiste che hanno saputo fare la differenza, lavorando attivamente in studi di progettazione, nelle redazioni e all’interno delle università.
La ricognizione sulle loro carriere ne sancisce autorialità e protagonismo, riconoscendone il coraggio di scelte spesso difficili e controcorrente. Attraverso il racconto delle loro vicende viene arricchita e completata la storia del design novecentesco, con nuove prospettive nei modi di leggere il ruolo della donna ieri come oggi.
La componente femminile, con la doppia caratterizzazione incarnata dalle due eroine ariostesche – Angelica e Bradamente – emerge potente nel campo del design, una disciplina che parla il linguaggio universale della creatività, capace di spostare lo sguardo dal maschile al femminile e viceversa.
Angelica e Bradamante le Donne del Design
Raimonda Riccini è professore associato all’Università Iuav di Venezia, dove è vicedirettore della Scuola di dottorato e responsabile del gruppo di ricerca “Design e Museologia”. Attiva nella ricerca teorica e storica sul design, è presidente dell’Associazione italiana degli storici del design - AIS/Design, di cui dirige la rivista «AIS/Design. Storia e ricerche» (www.aisdesign.org). Fra le pubblicazioni recenti: Tomás Maldonado and the Impact of the Hochschule für Gestaltung Ulm in Italy, in Rethinking a Century of Italian Design (a cura di G. Lees Maffei, K. Fallan, London - New York 2014); Artificio e trasparenza. Il corpo sulla scena degli oggetti, in Il corpo umano sulla scena del design (a cura di M. Ciammaichella, Padova 2015); Design e immaginario. Oggetti, immagini e visioni fra rappresentazione e progetto (con P. Proverbio, a cura di, Padova 2016); Enzo Frateili. Un protagonista della cultura del design e dell’architettura (con A. Norsa, a cura di, Torino 2016); Fare ricerca in design (a cura di, Padova 2016).
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