Il ruolo che l’osservatore ha svolto nel processo di costruzione e fruizione delle immagini lungo i secoli ha configurato modalità osservative più o meno fedeli agli sviluppi paralleli del pensiero filosofico e delle teorie sull’arte. Il mondo che abitiamo ci dà l’occasione di riflettere sui nuovi scenari che si delineano per l’osservatore nell’era della rappresentazione digitale e su quella che è stata definita la “denigrazione dello sguardo”, ovvero sul ruolo succedaneo che l’osservatore ha progressivamente assunto rispetto ai meccanismi di produzione e riproduzione meccanica. A questo tema sono dedicate le riflessioni di studiosi e artisti raccolte nel volume, a partire da un approccio multidisciplinare che, attraverso le intersezioni di saperi, offre un’inedita chiave interpretativa sul ruolo dell’osservatore oggi.
Lo sguardo denigrato
Ruolo dell’osservatore nell’era
della rappresentazione digitale
Agostino De Rosa, architetto e professore ordinario, insegna presso l’Università Iuav di Venezia, FAR, le seguenti discipline: Fondamenti e applicazioni di geometria descrittiva e Teoria e storia dei metodi di rappresentazione al claSA; Disegno al clasARCH. È membro del Collegio dei docenti del Dottorato in Composizione architettonica presso l’Università Iuav di Venezia, DPA. È autore di libri e saggi incentrati sui temi della Rappresentazione, tra i quali ricordiamo: Geometrie dell’ombra. Storia e simbolismo della teoria delle ombre, UTET/Città Studi, Milano 1996; L’infinito svelato allo sguardo. Forme della rappresentazione estremo-orientale, UTET/Città Studi, Milano 1998; La geometria nell’immagine. Storia dei metodi di rappresentazione, vol. I, Dall’antichità al Medio Evo, UTET, Torino 2000; (con G. D’Acunto), La vertigine dello sguardo. Tre saggi sulla rappresentazione anamorfica, Cafoscarina, Venezia 2002; Geografie parallele. Percorsi rituali nel paesaggio contemporaneo, Cafoscarina, Venezia. Dirige la collana “Imago rerum” (Il Poligrafo) e la collana “Geometria/Disegno/Immagine” (UTET).