La prospettiva rinascimentale ha stabilito, dal Quattrocento in poi, una sorta di canone ideale perpetuo su cui fondare l’idea di rappresentazione, segnando così il prevalere, in Occidente, di un “realismo visivo” oculo-centrico, codificato dalle regole geometriche umanistiche di Brunelleschi, Leon Battista Alberti e Piero della Francesca. Questo è tuttavia solo uno dei diversi sistemi rappresentativi elaborati nella storia delle civiltà: allargando lo sguardo oltre i confini dell’Europa, si scopre come i modi della rappresentazione siano stati caratterizzati da una polisemia pressoché sterminata e da profondi legami con i saperi e le credenze attive nei diversi contesti. I contributi qui raccolti – di architetti, storici della rappresentazione, archeologi, archeo-astronomi, antropologi, orientalisti, esperti di arte non-occidentale, artisti, musicisti – oltrepassano un’idea meramente geografica di Oriente e Occidente, fino a comprendere l’evoluzione di possibili “orienti di pensiero”.
Orienti e Occidenti della Rappresentazione
Agostino De Rosa, architetto e professore ordinario, insegna presso l’Università Iuav di Venezia, FAR, le seguenti discipline: Fondamenti e applicazioni di geometria descrittiva e Teoria e storia dei metodi di rappresentazione al claSA; Disegno al clasARCH. È membro del Collegio dei docenti del Dottorato in Composizione architettonica presso l’Università Iuav di Venezia, DPA. È autore di libri e saggi incentrati sui temi della Rappresentazione, tra i quali ricordiamo: Geometrie dell’ombra. Storia e simbolismo della teoria delle ombre, UTET/Città Studi, Milano 1996; L’infinito svelato allo sguardo. Forme della rappresentazione estremo-orientale, UTET/Città Studi, Milano 1998; La geometria nell’immagine. Storia dei metodi di rappresentazione, vol. I, Dall’antichità al Medio Evo, UTET, Torino 2000; (con G. D’Acunto), La vertigine dello sguardo. Tre saggi sulla rappresentazione anamorfica, Cafoscarina, Venezia 2002; Geografie parallele. Percorsi rituali nel paesaggio contemporaneo, Cafoscarina, Venezia. Dirige la collana “Imago rerum”, per la quale ha curato Lo sguardo denigrato. Ruolo dell’osservatore nell’era della rappresentazione digitale (Il Poligrafo, Padova 2003); e la collana "Geometria/Disegno/Immagine” presso la casa editrice UTET.