C’è un filo sottile ma robusto che lega i diversi contributi: la persuasione che in Heidegger, al di là della sua stessa affermazione di non volere offrire un’etica, essa sia invece rintracciabile in alcune sue categorie fondamentali. La distinzione tra autenticità e inautenticità, l’analisi dell’umanismo, della libertà come questione fondamentale della filosofia, del concetto di misura, e altri ancora concorrono a dirci che nel filosofo tedesco ci sono gli ingredienti per formare un mosaico interessante. Tale comunque da riaprire il problema dell’etica, finora taciuto o lasciato ai margini nell’analisi del pensiero heideggeriano. La vera azione del pensiero non consiste nel produrre effetti e applicazioni pratiche: «il pensiero agisce in quanto pensa», afferma Heidegger. Pensare è dunque dimorare nella cura dell’essere, eccedere a questa dimora equivale a pareggiare pensiero e etica, far sì che essi si coappartengano.
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