Il genere letterario dell’antologia ha subito modificazioni profonde nel corso della storia: genere contaminato per eccellenza, fin dalla tarda antichità l’antologia costituisce una questione critica tuttora aperta.
Nel mondo classico è notevole il divario tra la raccolta di versi di provenienza alessandrina e la prima vera antologia della letteratura latina, concepita nel VI secolo d.C. per “salvare” più testi possibili, senza rigide barriere letterarie.
Più avanti nel tempo si assiste a nuove declinazioni del genere: i “templi” dedicati alle grandi dame del Rinascimento, in cui convivono liriche delle più diverse tradizioni linguistiche; le sillogi di “rimatrici” mosse da rivendicazioni del genio femminile; i testi che piegano la poesia medio-latina alla satira contro le istituzioni ecclesiastiche, come i Varia poemata di Mattia Flacio Illirico; le singolari “antologie per immagini” che animano un vivace mercato europeo delle stampe tra Riforma e Controriforma.
Sul finire dell’Ottocento, con l’Anthologia latina di Buecheler-Riese torna il tentativo di sottrarre all’oblio quanti più autori e testi; ma sarà l’inquieto Novecento, con le sue avanguardie e con le sue aspre polemiche, a registrare una catena di antologie e di auto-antologie, che disporranno ulteriormente il canone a usi e trasformazioni molteplici.
Antologie
Bianca Maria Da Rif insegna Letteratura italiana presso l’Università di Padova. I suoi ambiti di interesse spaziano dalle tematiche legate al Rinascimento veneto allo studio di autori quali Guarini, Tasso, Leopardi. Attualmente è direttore del Centro Studi Dino Buzzati. Ha pubblicato numerosi saggi e vari articoli su giornali e riviste.
Silvio Ramat insegna Letteratura italiana moderna e contemporanea presso l’Università di Padova. La sua attività di critico, avviatasi nel 1965 con una monografia su Montale, è proseguita studiando alcune delle principali correnti e figure della poesia del XX secolo, fino a tentarne una ricognizione sistematica a partire dalle sue origini. Poeta, ha esordito nel 1959, pubblicando in seguito numerose raccolte. Ha vinto il Premio Carducci per l’opera omnia.