Nei suoi racconti Caterina Percoto, la scrittrice friulana più conosciuta dell’Ottocento, non si limita a presentare un semplice affresco della vita rurale nel “suo” Friuli, fedele ai canoni letterari più tradizionali del tempo, ma riesce a plasmare un universo femminile reale, sincero, sofferto, esaltandone valori e peculiarità. Legate tra loro da relazioni autentiche e profonde, dalla condivisione di un mondo “a parte” in cui è possibile ritrovare la propria umanità in mezzo agli ostacoli della vita, le donne della Percoto – benché condizionate dai vincoli che la società ottocentesca ancora impone – sono determinate, coraggiose e al contempo capaci di emanare dolcezza e altruismo.
Il “manifesto” di Caterina Percoto – scrittrice dall’animo forte, curioso e intelligente, che seppe intuire proprio nelle donne più umili grandi potenzialità e risorse, trasfondendole sapientemente sul piano della creazione letteraria – può essere ben rappresentato dai Racconti, il corpus di novelle in italiano pubblicato da Le Monnier nel 1858 con una prefazione di Niccolò Tommaseo. I Racconti, di cui si offre una silloge in questa pubblicazione, rimangono una preziosa testimonianza del nostro Ottocento letterario, una visione del mondo femminile moderna e intrigante, da rileggere e rimeditare alla luce dell’esperienza e della sensibilità contemporanee.
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