Storie di fili, storie di un patrimonio complesso, beni intangibili e conoscenze di cui si sta perdendo memoria, una topografia di luoghi del passato e del presente collegati al concetto di abito, inteso come oggetto e come progetto.
Proprio in quest’ottica lo CSAC - Centro Studi e Archivio dell’Università di Parma ha invitato le tre artiste Claudia Losi, Paola Mattioli e Sissi a realizzare una nuova creazione, di cui questo volume, pubblicato in occasione della mostra organizzata a Parma presso l’Abbazia cistercense di Valserena, sede dello CSAC, vuole essere testimonianza. Un progetto nato attraverso la meticolosa ricerca d’archivio e uno sguardo volto al passato, senza dimenticare però la costante tendenza all’innovazione; tre modi di declinare uno stesso tema, specchio della sensibilità di ciascun'artista. Dagli abiti scultura e dai bozzetti di Sissi, il cui lavoro è già stato affrontato in Abitolario: esistenza enciclopedica dell’abito nel verso linguisticato, di cui questo volume vuole essere continuazione, alla collezione Pelle di bosco di Claudia Losi, una serie di opere che, partendo dall’osservazione dell’ambiente e dall’ispirazione nata dai bozzetti realizzati da Bruno Munari, indaga le relazioni profonde che si instaurano tra narrazione collettiva e immaginario attraverso progetti di collaborazione con giovani studenti che hanno svolto un workshop presso l’Orto Botanico dell’Università di Parma. Infine le fotografie di Paola Mattioli, che vogliono catturare con la sua Hasselblad le “storie di fili” che scorrono tra i diversi patrimoni dello CSAC e delle istituzioni partner: dal filo reale, che diventa tessuto e abito, al filo figurato, linea sottile di collegamento tra i tesori custoditi negli archivi e nei musei.
Tre artiste che fanno della multidisciplinarietà – attraverso bozzetti, fotografie e performance per arrivare infine alla costruzione materiale dell’abito quale opera d’arte – lo strumento privilegiato per interrogarsi sul passato e sul futuro, sulle Storie di fili.
(0)