La moda e le arti visive si sono influenzate reciprocamente nel corso dei secoli, registrando valori e comportamenti, ansie e ambizioni, tradizioni e mutamenti. Tuttavia, il processo non ha avuto un’unica direzione. I saggi qui raccolti indagano, soprattutto con l’ausilio di dipinti, documenti e testi letterari, alcune delle più significative occasioni di interscambio tra moda e arti. Pittura, miniatura, scultura, grafica e pubblicità possono registrare le fogge vestimentarie correnti, ma talvolta possono anche modificarle o ricrearle, demolirle o idealizzarle per obbedire alle leggi della rappresentazione figurativa, alle esigenze (anche inconsapevoli) della committenza e all’inventiva dello stesso artista.
È quanto traspare nei casi esaminati, che vanno dall’abbigliamento delle bambine a quello delle donne defunte, dalle vesti ricreate per rispettare il mito e la tradizione, a quelle adottate per seguire – persino nelle stravaganze – la moda dei governanti, dallo studio delle scarpe antiche all’adozione dei pantaloni per le donne. Ogni circostanza rivela una peculiare sfaccettatura, determinata dal luogo e dal contesto. Ma, alla fine, quello che accomuna episodi all’apparenza così diversi è la consapevolezza che immagini e documenti, se presi insieme, possono aiutarci a leggere meglio una parte della moda nella sua dimensione materiale e culturale.
Questioni di moda
Iconografia, fonti e storia dal XIV al XX secolo
Alessandra Zamperini insegna Iconografia della moda presso l’Università di Verona. Tra i suoi oggetti di ricerca si situano aspetti della moda (Paolo Veronese. L’incanto delle vesti, catalogo della mostra a cura di M. Vello, Marostica 2014), l’analisi di iconografie peculiari sia per le regine (Le virtù delle regine e la celebrazione asburgica nei Symbola di Jacobus Typotius, 2017; Lo specchio nell’iconografia della regina in età moderna, in La visión especular: el espejo como tema y como simbolo, a cura di M. Albaladejo e M. Riquena, Valencia 2018), sia per alcune figure femminili quali Matilde di Canossa (Matilde e i Canossa: questioni di genere, modelli e celebrazione familiare nel dipinto di Paolo Farinati a Castelvecchio, in Matilde nel Veneto, a cura di P. Golinelli, Bologna 2016), Beatrice della Torre (Giulio della Torre come pater familias: autocelebrazione e convenzioni di genere nella medaglia di Beatrice Della Torre, 2017), Eleonora d’Asburgo Gonzaga (Modelli filoasburgici, celebrazione dinastica e pietas gonzaghesca nella Pala della Trinità, in Ricostruendo Rubens: la famiglia Gonzaga in adorazione della Trinità, a cura di P. Assman, 2017).