Molti dei “pensatori dialettici” del Novecento hanno assunto il metodo hegeliano senza essere in grado di formulare risposte adeguate a questioni che rimangono sullo sfondo della Logica. Qual è la struttura inferenziale delle teorie di Hegel? Le sue argomentazioni sono basate su regole logiche ordinarie oppure obbediscono a una logica peculiare? Che cosa significa sostenere che le contraddizioni vengono “superate”? Il volume sviluppa una lettura approfondita della logica hegeliana, per definire le linee di una visione d’insieme che consente di penetrare il cuore stesso del linguaggio hegeliano. Per l’autore la logica di Hegel è una semantica: più precisamente è una teoria olistica del significato. Il suo punto di partenza è costituito dai significati dei termini concettuali depositati nel linguaggio ordinario e dotto: il discorso dialettico opera su questi significati, esplicitandone i nessi interni e riconoscendo il primato semantico dell’enunciato: “Tutto è un giudizio”.
Che cos’è la dialettica hegeliana?
Un’interpretazione analitica del metodo
prefazione di Diego Marconi
Francesco Berto è docente a contratto di Logica formale dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove collabora presso il Dipartimento di Filosofia e Teoria delle scienze, e svolge attività di ricerca presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università di Padova. Studioso di Hegel, Wittgenstein e Gödel, ha pubblicato il volume La dialettica della struttura originaria (Padova 2003) e, insieme a L.V. Tarca, i manuali Introduzione alla logica formale (Venezia 2003) e la Logica da zero a Gödel (Milano 2005). Attualmente si occupa del problema della contraddizione a temi di metafisica quali la vaghezza de re e i criteri di identità e di impegno ontologico.