Un viaggio curioso e affascinante attraverso alcune celebri biblioteche “private” del passato. Un itinerario intellettuale che si snoda tra i libri e i manoscritti di filosofi, scienziati, eruditi; si seguono in questo modo, tramite le loro abitudini di lettura, le vite di uomini che hanno segnato la storia del pensiero e della civiltà. Se per il vescovo Riccardo di Bury, durante il Medioevo, la bibliofilia coincideva con la filosofia ed era quindi la massima espressione dell’amore per il sapere, per scienziati come Newton e Galvani la biblioteca personale costituiva la premessa delle indagini sul mondo della natura. Si trattava, in ogni caso, di biblioteche formate anche da poche centinaia di volumi, in cui tuttavia – è il caso di Galvani – le opere di Virgilio e Petrarca potevano trovarsi a fianco dei volumi di Galeno, Ippocrate, Linneo, quasi a preservare, tra gli scaffali, l’ideale di una fondamentale unità del sapere.
(0)