La Zecca di Venezia dopo la caduta della Repubblica

Storia e restauri della sede della Biblioteca Marciana

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«Ogni alterazione di un monumento, anche fatta per amore del bello, è una falsificazione storica, una offesa al passato». Così scriveva Camillo Boito nel 1891 in risposta al Cavaliere Michelangelo Jesurum che aveva chiesto un suo autorevole parere in merito al ripristino della facciata sansoviniana della Zecca nell’ambito del primo intervento di rinnovamento dello storico edificio, tesoro della Repubblica di Venezia, eseguito alla fine dell’Ottocento dalla Camera di Commercio, a cui farà seguito, trent’anni più tardi, quello per la realizzazione della sede della storica biblioteca veneziana.
Questa pubblicazione vuole dare conto, attraverso il consuntivo scientifico dei lavori, dell’impegno del Ministero della Cultura nell’azione di tutela attuata tra il XX e il XXI secolo per la conservazione del compendio di Palazzo Reale in Piazza San Marco, uno dei più rilevanti complessi monumentali di Venezia, oggi in parte occupato dalla Biblioteca Nazionale Marciana, che comprende, oltre alla Zecca, la Libreria del Sansovino e le Procuratie nuove.
A partire dal 2000, grazie ai finanziamenti ordinari del Ministero della Cultura e ai finanziamenti speciali della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dei Fondi per il Lotto, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna, sulla base di un progetto unitario di conservazione, ha messo in atto una serie di interventi di manutenzione, di restauro e di messa in sicurezza della sede della Biblioteca Marciana.
La progettazione e l’attuazione degli interventi hanno rappresentato l’occasione per ricostruire, in un unico percorso narrativo, il racconto delle vicende trasformative che l’edificio cinquecentesco del Sansovino ha subito, in particolare dalla seconda metà dell’Ottocento in poi, e, al tempo stesso, per delineare il ruolo tecnico e culturale che gli organi di tutela hanno svolto nei diversi momenti storici – tanto a livello centrale quanto sul territorio – guidando e orientando il difficile processo di cambiamento, nella necessità di garantire sempre quel delicato equilibrio tra modernità e tradizione, tra innovazione e conservazione.

Ilaria Cavaggioni è funzionario architetto della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna. Laureata a Roma presso l’Università degli Studi “La Sapienza” nel 1988, dopo un periodo di attività professionale nel campo del restauro architettonico, dal 2000 presta servizio, con ruoli di coordinamento nell’ambito della tutela, presso la Soprintendenza di Venezia, dove ha sviluppato studi e interventi con attività di progettazione e di direzione dei lavori su alcuni tra i più significativi monumenti di Venezia (Procuratie Nuove in Piazza San Marco, Biblioteca Marciana, Gallerie dell’Accademia, Campanile e Basilica dei Frari e altri), dandone conto in pubblicazioni scientifiche e interventi a convegni. Dal 2010 è coordinatore tecnico del gruppo di lavoro della Soprintendenza che opera all’interno del Comitato Tecnico Paesaggistico per la redazione del Piano Paesaggistico Regionale. Dal 2005 al 2010 è stata docente a contratto di Restauro presso l’Università Iuav di Venezia.

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