Esiste un tipo di esperienza psicologica che accompagna costantemente l’esperienza umana e viene definita percezione dell’espressione: un fenomeno – quello dell’espressività – che può essere osservato in maniera paradigmatica nella creazione artistica e nelle sue molteplici realizzazioni e derivazioni.
Gli studi e le ricerche presenti in Arte e espressione si collocano nell’ambito della psicologia dell’arte, disciplina che ha come oggetto di indagine i processi cognitivi coinvolti nella produzione artistica e nella fruizione estetica. Il quadro teorico e metodologico privilegiato è quello, di impronta gestaltista, dello psicologo Rudolf Arnheim (1904-2007), autore di un testo – Arte e percezione visiva – divenuto ormai un classico ma anche di una serie di altrettanto fondamentali contributi inerenti a gran parte dei media espressivi.
Sviluppando questo approccio, attraverso l’osservazione di molteplici “oggetti artistici”, che spazia lungo tutto l’arco della storia dell’arte grafica e pittorica occidentale, e mediante l’analisi delle relative strategie rappresentative di carattere dinamico ed espressivo – riconducibili ad aspetti basilari della percezione, quali la funzione bilaterale del contorno, il completamento amodale, l’obliquità – Argenton fornisce nuove indicazioni relative al funzionamento dell’attività cognitiva.
Arte e espressione
Studi e ricerche di psicologia dell’arte
Alberto Argenton insegna Psicologia dell’arte nella Facoltà di Psicologia dell’Università di Padova. I suoi interessi di ricerca, in particolare nell’ambito delle arti visive e seguendo una metodologia fenomenologica e sperimentale, si rivolgono alla genesi del comportamento artistico; ai processi motivazionali, intellettivi ed emotivi caratteristici del comportamento artistico ed estetico; alla dinamica della percezione visiva e alla percezione delle qualità espressive; alla metafora visiva; al ruolo della percezione visiva nel restauro dei dipinti. Tra le sue pubblicazioni: L’emozione estetica (Il Poligrafo, 1993), Arte e cognizione. Introduzione alla psicologia dell’arte (Raffaello Cortina, 1996), L’enigma del mondo poetico. L’indagine sperimentale in psicologia della letteratura (con Laura Messina, Bollati Boringhieri, 2000), Restoration and the psychology of art: an occasion to test out Cesare Brandi’s “Theory of Restoration” (con Giuseppe Basile, Skirà, 2003), Aesthetic cognition. A tribute to Rudolf Arnheim («Gestalt Theory», 2004), Il nero è lugubre prima ancora di essere nero (Aesthetica, 2005).