Il saggio mette in luce il nucleo centrale del pensiero di Gilbert Ryle: il rapporto tra linguaggio e filosofia. In particolare, viene sottolineato l’aspetto demistificatorio della critica ryleana al linguaggio filosofico, spesso viziato da errori e malformazioni quali espressioni sistematicamente fuorvianti, errori categoriali, ipostatizzazioni e ideologie più o meno consapevoli. L’originalità di questo pensiero emerge soprattutto dal confronto con le concezioni analitiche del linguaggio. Infatti, risulta evidente la difficoltà di includere Ryle a pieno titolo in quel movimento filosofico chiamato “filosofia analitica”; più precisamente, l’analisi ryleana approda al tentativo di correggere, riformulandolo nei termini di un parlare comune, il linguaggio spesso fuorviante della filosofia, attraverso una sorta di zelo occamiano in grado di far crollare miti filosofici, afferrare concetti elusivi e spezzare dicotomie.
Linguaggio e filosofia in Gilbert Ryle
Cristina Zorzella, laureata in Filosofia all’Università di Bologna, ha conseguito il dottorato di ricerca presso l’Università di Padova, dove attualmente è professore a contratto di Semiotica presso il Dipartimento di Filosofia. Collabora con il Fondo Rossi-Landi, di cui è segretaria scientifica. Tra le sue pubblicazioni: Filosofia italiana versus filosofia anglosassone: la ricezione italiana di “The Concept of Mind” di Gilbert Ryle (Venezia 2003). Ha curato il volume di studi inediti di Ferruccio Rossi-Landi dal titolo Scritti su Gilbert Ryle e la filosofia analitica (Padova 2003) e il volume Lingua e conoscenza (Padova 2005).