In uno stato africano dove la guerra civile contrappone un governo corrotto a un gruppo di ribelli nascosti nella foresta tropicale, quattro donne cercano di ripristinare un ordine nelle loro quotidianità, quattro donne forti, sorprese nel mezzo di decisioni che cambieranno per sempre la loro vita. Noemi, Catherine, Annemarie e Pascaline: le loro storie si intrecciano l’una con l’altra e segnano le tappe di un percorso che si allontana dall’effimera sicurezza delle città e delle sedi ONU per addentrarsi nella foresta, in un cuore di tenebra in cui l’unico dialogo è quello delle mitragliatrici. Il fil rouge che lega questi racconti è un vecchio specchio dalla cornice di legno, silenzioso testimone del coraggio e della forza di volontà delle donne che lo possiedono. In questo nuovo libro Maria Serena Alborghetti non ci racconta solo l’esperienza di chi lavora nelle missioni di pace per le organizzazioni internazionali, ma soprattutto descrive la difficoltà di vivere in un paese che si ama senza riserve ma che fa di tutto per allontanare, un paese pieno di energia e violenza, paura e bellezza, dove è impossibile stare e difficile andarsene, perché nasconde un segreto, una consapevolezza o forse una luminosità che riflette con più nitidezza qualcosa di noi stessi che per troppo tempo abbiamo scelto di ignorare.
Riflessi in uno specchio
Voci di donne da un paese in guerra
Maria Serena Alborghetti è nata a San Daniele del Friuli e attualmente risiede al Lido di Venezia. Si è laureata in Pedagogia all’Università di Verona con una tesi
in antropologia culturale. Ha vissuto e viaggiato molto all’estero, in particolare in Africa. Negli anni Ottanta ha insegnato in una scuola italiana in Algeria dove ha avuto il suo primo contatto con il deserto, poi, per alcuni anni, ha organizzato e accompagnato gruppi nel Sahara algerino che ha attraversato più volte sia in auto che a dorso di cammello. Ha effettuato una ricerca per una tesi sull’identità culturale dei Tuareg d’Algeria tra nomadismo e sedentarizzazione e ha guidato dei progetti di cooperazione per aiuti alla popolazione tuareg in Mali. Da diversi anni lavora come consulente in democratizzazione ed elezioni in missioni di peace building e peace keeping per vari organismi internazionali (ONU, UE, OSCE, IOM). Nei periodi liberi è spesso a Tamanrasset (sud Algeria) e nel deserto.
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