In una villa antica – l’unica abitazione di un isolotto sospeso tra la laguna di Venezia e il mare –, lungo una notte senza fine, un musicista racconta la sua storia alla donna che ama, accompagnato dal mormorio della marea, e, verso l’alba, dal suono cupo della sirena antinebbia. Dagli orrori della Bosnia in guerra alle vaste distese del deserto, la riconquista di sé corre sulle note del suo violino: la musica si rivelerà salvifica. In questo nuovo libro, Maria Serena Alborghetti ritorna sul tema della guerra, in questo caso jugoslava, raccontando la capacità dell’essere umano di resistere e di risorgere, non solo per sopravvivere, ma anche per tenere salda la propria identità e prendere in mano il proprio destino. La storia di un amore e di un’attrazione carnale così intensi da sfidare il tempo e la lontananza per diventare eterni. «Isolati in un microcosmo circondato dalle acque… nelle pause… il silenzio si impregnava del loro desiderio, erano due calamite che si attiravano irresistibilmente annullando lontananza e separazione di quegli ultimi anni».
Notturno veneziano
Maria Serena Alborghetti è nata a San Daniele del Friuli e attualmente risiede al Lido di Venezia. Si è laureata in Pedagogia all’Università di Verona con una tesi in antropologia culturale. Ha vissuto e viaggiato molto all’estero, in particolare in Africa. Negli anni Ottanta ha insegnato in una scuola italiana in Algeria dove ha avuto il suo primo contatto con il deserto, poi, per alcuni anni, ha organizzato e accompagnato gruppi nel Sahara algerino che ha attraversato più volte sia in auto che a dorso di cammello. Ha effettuato una ricerca sull’identità culturale dei Tuareg d’Algeria tra nomadismo e sedentarizzazione e ha guidato progetti di cooperazione per aiuti alla popolazione tuareg in Mali. Da diversi anni lavora come consulente in democratizzazione ed elezioni in missioni di peace building e peace keeping per vari organismi internazionali (ONU, UE, OSCE, IOM). Nei periodi liberi è spesso a Tamanrasset (sud Algeria) e nel deserto. Per Il Poligrafo ha pubblicato: Sulle piste d’Africa (2014), Riflessi in uno specchio. Voci di donne da un paese in guerra (2016).
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