In una casa di campagna, alla periferia di Padova, si riunisce un gruppo di ragazzi. Hanno le facce serie, i lineamenti tesi: lo spazio tra di loro è occupato da un senso di attesa per qualcosa di imminente e fatale. La rivoluzione comunista è a un passo, ne sono sicuri, e loro hanno tutta l’intenzione di favorirla: sono o non sono un’avanguardia? Le loro violenze – le rapine, i rapimenti, gli attentati – servono ad autofinanziarsi, ma anche ad eliminare i nemici del proletariato. Tra di loro ci sono Elsa e Vico: lui ha origini nobili, è figlio del conte Ferraro, noto industriale veneziano del mattone; lei è la sua fidanzata. Sono belli, giovani, intelligenti. E arrabbiati. Entrambi hanno lasciato le loro famiglie per entrare in clandestinità. Non sanno ancora che la violenza chiama violenza e che la Storia ha per loro un destino già scritto.
Con una scrittura incalzante, quasi da noir, Noi siamo come l’acqua del fiume è un romanzo che racconta gli anni Settanta dal punto di vista delle barricate, mostrandoci il conflitto sociale – e generazionale – attraverso gli occhi di due ragazzi che vogliono incendiare il mondo per cambiarlo e che, per farlo, sacrificano tutto. Questa è la storia delle loro scelte, dei loro errori, e della loro redenzione.
Noi siamo come l’acqua del fiume
Quegli anni Settanta
Gisella Pagano, regista, giornalista, pittrice, nasce a Milano e si diploma all’Accademia Internazionale delle Belle Arti di Brera, studiando con i Maestri Annigoni e Purificato. Agli inizi degli anni Settanta espone a Lugano, Lione, Berlino, Lubiana, Roma, per poi dedicarsi esclusivamente alla regia cine-televisiva. Collabora con la Rai Italiana, l’Istituto Luce (Ente Cinematografico di Stato), l’Enea (Ente Nazionale Ener- gia Alternativa) e anche con TV straniere. Numerosi i riconoscimenti internazionali: tra questi, nel 1996, al Festival sull’Arte che si svolse a Parigi al Beaubourg, vinse la “Palma d’argento” come migliore regia. Tra le sue recenti pubblicazioni: Loris Fortuna. Quel “matto” sano che riuscì a cambiare l’Italia (2017) La madre che venne dal buio (2016). Ha scritto inoltre per “La Domenica del Corriere”, “Oggi”, “Tribuna Politica”, “L’informazione”.
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