Soltanto in anni recenti sembra essere maturata una vera consapevolezza storiografica dell’estrema rilevanza dei processi di “sacralizzazione” del territorio e degli spazi extraurbani. L’interrogativo attorno al quale si confrontano, in queste pagine, alcuni dei maggiori studiosi di lieux de culte e santuari riguarda, in particolare, la possibilità di intravedere uno “specifico” nelle valenze culturali, architettoniche, artistiche dell’area oggetto di studio, l’entroterra medio-veneto. Dopo gli opportuni inquadramenti generali, si procede con l’analisi di episodi campione – da Monselice a Monte Berico, fino a piccoli santuari di rilevanza locale – seguendo un’ottica fondamentalmente storico-artistica che ha comunque garantito le più ampie aperture disciplinari, in un fitto incrociarsi di dinamiche di religiosità, esibizione del potere, esperienze culturali di vario segno. [Atti del Convegno di studi, Monselice, 1-2 aprile 2005]
Tra monti sacri, “sacri monti” e santuari:
il caso veneto
Antonio Diano è responsabile della Biblioteca del Dipartimento di Storia delle arti dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove svolge attività di ricerca su aspetti e problemi di storia dell’architettura medievale in ambito veneto. Tra le sue pubblicazioni vari saggi, relazioni, interventi dedicati a diverse aree culturali mediovenete, con una particolare attenzione verso monumenti inediti o poco conosciuti.
Lionello Puppi è professore emerito di Metodologia della storia dell’arte all’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove ha insegnato sino al 2002, dopo essere stato docente di Storia dell’architettura e dell’urbanistica presso l’ateneo padovano. Membro di numerose istituzioni accademiche e culturali internazionali, ha al suo attivo, tra libri e saggi, un migliaio di pubblicazioni relative a problematiche storiche e metodologiche delle arti visive in Europa e in America Latina, tra età moderna e contemporanea.