La traiettoria umana e professionale di Giovanni Battista Clarici si sviluppa nella seconda metà del Cinquecento all’interno di una cornice storica particolare, condizionata dalle relazioni dinastiche, politiche e mecenatizie tra gli ultimi due duchi di Urbino, la corte pontificia, l’egida spagnola di Filippo II e l’episcopato milanese di Carlo Borromeo. La biografia della sua persona, tratteggiata per la prima volta in questo volume, incarna appieno lo spirito di un’epoca e di una cultura in cui arte e scienza erano inestricabilmente connesse.
Formatosi tra Urbino e Pesaro come artista, Clarici presto si specializzò nelle scienze matematiche, applicate soprattutto nell’ambito della topografia e cartografia. Conoscenze particolarmente preziose nell’ottica del governo del territorio, che motivarono il suo trasferimento a Milano, dove ottenne un incarico su mandato di Filippo II. Presto le sue competenze si estesero al campo ingegneristico, idraulico e architettonico. Questa monografia riconsidera le opere note di Clarici, come la famosa Pianta della Città di Milano, e presenta per la prima volta preziosi inediti, come il Codice trovato a Madrid, unica descrizione topografica, storica ed economica dello Stato di Milano attorno al 1586, ma anche la Carta del Ducato d’Urbino, considerata dispersa da decenni.
2020, pp. 292, ill. bn e col.
ISSN
2612-2545
ISBN
978-88-9387-137-2
€ 35,00 € 33,25
Arte e scienza tra Urbino e Milano
Pittura, cartografia e ingegneria nell’opera di Giovanni Battista Clarici (1542-1602)
Silvio Mara, storico dell’arte, ha conseguito il dottorato di ricercapresso l’Università Cattolica di Milano e ha poi svolto un perfezionamento presso l’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento di Firenze. Nei suoi studi ha affrontato temi di storia della critica d’arte, del collezionismo e del disegno, con particolari approfondimenti sulla fortuna critica di Leonardo da Vinci e sull’epoca neoclassica lombarda.