La rivista «Medioevo» è, da più di trent’anni, un punto di riferimento importante in ambito internazionale per gli studi di filosofia tardo-antica, medievale e rinascimentale. Una rivista che ospita tradizionalmente contributi e articoli di autorevoli studiosi.
La teoria sulla questione ontologica elaborata da William van Orman Quine è stata accolta con entusiasmo da molti filosofi della seconda metà del XX secolo. La proposta di Quine, infatti, poteva contribuire a interpretare alcune delle principali teorie del mondo antico, dando risposta a questioni sostanziali della conoscenza. Il metodo di Quine, tuttavia, presenta dei limiti. Uno di questi risiede nell’applicazione della sua visione solo alle teorie che possono essere riformulate in un linguaggio che include la quantificazione e le variabili. Ciò diventa particolarmente difficile quando si prende in considerazione la logica medievale, un complesso insieme di teorie difficilmente traducibili in una logica di prim’ordine.Questo numero della rivista intende riflettere su questi temi ampliando la portata dell'indagine, sulla base dell'assunto che gli storici della logica hanno tutto da guadagnare dall'accettare l'irriducibilità di possibili "parafrasi" alla logica di primo ordine. Non è semplicemente la riduzione quiniana alla quantificazione e alle variabili a non essere condivisibile, è l'idea stessa di una riduzione a un insieme comune di regole che dovrebbe essere abbandonata. Solo accettata questa irriducibilità si potrà affrontare il vero problema ontologico, in merito al quale cui gli autori medievali hanno molte cose da insegnarci.