Uno strato sottile di classe dirigente guida senza ricambio cento anni di vita coneglianese. Possidenti controllano le terre, le professioni, il consiglio comunale, il collegio elettorale. Attorno alla piccola città sopravvive una maggioranza contadina passiva, esclusa per tutto l’Ottocento da ogni rappresentanza politica.
Il primo dopoguerra non incide a fondo sulle gerarchie socio-politiche tradizionali. Il fascismo, poi, muta le forme, ma assai meno la sostanza; infine neanche l’occasione storica offerta dal secondo dopoguerra determina una reale rottura nel meccanismo di autoriproduzione della società e del potere. Solo negli anni Sessanta il paesaggio economico-sociale e quello politico mutano sensibilmente.
Storia di Conegliano
Ernesto Brunetta (Treviso 1934) è preside dell’Istituto Magistrale “Duca degli Abruzzi” di Treviso. Ha collaborato al volume einaudiano sul Veneto, curato da Silvio Lanaro, col saggio Dalla Grande Guerra alla Repubblica e al volume su Venezia, curato da Emilio Franzina per la Laterza. In questa stessa collana ha realizzato, insieme a Livio Vanzetto, la Storia di Treviso (Padova, 1988). Tra gli altri suoi lavori ricordiamo: Correnti politiche e classi sociali all’origine della resistenza nel Veneto (Vicenza, Neri Pozza, 1974); Dal fascismo alla liberazione (Treviso, Canova, 1976); Il governo del CLN nel Veneto (Vicenza, Neri Pozza, 1984); La lotta armata: spontaneità e organizzazione in La resistenza nel veneziano, a cura di G. Paladini e M. Reberschak (Venezia, La Stamperia di Venezia, 1985).