Pietroburgo, ponte tra Occidente e Oriente, città che con Mosca rappresenta da sempre, per la Russia, uno dei massimi centri culturali, scientifici e creativi, con le sue numerose scuole e accademie, con i suoi musei e teatri, vive oggi forti contraddizioni: capitale internazionale, città dalla vivace spiritualità, è anche palcoscenico della nuova criminalità che l’apertura all’Occidente ha fatto emergere in maniera violenta.
Le testimonianze proposte nel presente volume raccontano di atmosfere oscure e di luoghi angusti, segnate dal sospetto e dalle persecuzioni che hanno preceduto la riforma degli anni Ottanta; ritraggono il dramma di una città che ha vissuto in pieno il dramma dello stalinismo. Descrivono però anche la sua anima viva, che ha saputo ereditare dalla tradizione del passato gli stimoli per non lasciarsi soffocare, per trovare uno spazio per esprimersi.
Le testimonianze raccolte da Duska Avrese offrono una prospettiva ampia e varia della Pietroburgo di oggi. Tra le righe si affollano voci di pittori, musicisti, ballerini di fama internazionale, ma anche medici e scrittori che, raccontandosi, fotografano la città in un momento cruciale, di profondo cambiamento, che è al contempo di morte e rinascita.
Pietroburgo: una città si racconta
Tra passato e presente, inquietudini di una generazione
prefazione di Sergio Romano
Duska Avrese ha insegnato per molti anni Lingua e letteratura russa all’Università di Padova. I lunghi e ripetuti soggiorni di studio in Russia l’hanno resa spettatrice e partecipe di tutti i mutamenti avvenuti nel paese a partire dalla fine degli anni Cinquanta. Profonda conoscitrice dell’arte russa, ha favorito lo scambio culturale tra i due paesi organizzando numerose mostre di grafica e arte conemporanea.