I Taccuini di Marta Celio raccolgono riflessioni notturne, frammenti, prose poetiche che ruotano intorno al tema della mutazione e restituiscono i momenti e le stagioni di un itinerario esistenziale sofferto, lacerato, ma anche consapevole e aperto alla speranza. Scrive il poeta Gian Mario Villalta nella sua prefazione: «Esitante, esile, lontana da qualsiasi convenzionale sapienza compositiva, la scrittura procede, in queste pagine, a cucire e scucire gli orli di un margine che non tiene, perché non deve giustificare il suo ordine al cospetto di un tornaconto metaforico, ma chiede di essere acccolto come testimonianza. È il margine del poetico, dell’invenzione obbligata di “figure”, al cospetto della necessità di un’espressione nuda, nella quale l’indicibile diventa una frase troppo semplice, ma proprio per questo inaudito».
Taccuini
prefazione di Gian Mario Villalta
Marta Celio è nata nella Svizzera romancia nel 1976 e vive a Padova, dove si è laureata in Filosofia teoretica con una tesi sul concetto di vita e responsabilità in Hans Jonas.