Dopo l’esordio letterario dei Taccuini, Marta Celio prosegue nel proprio personale itinerario di ricerca umana e poetica con Le stanze: dai precedenti “piccoli poemi in prosa” avviene il passaggio – naturale per Marta Celio – al verso libero, alla pura musicalità della parola e del suo ritmo.
In queste pagine riscopriamo la voce di una poetessa sensibile, attenta, vicina alla realtà della vita e, insieme, capace di guardare la vita dall’alto, di mantenere quella distanza contemplativa che permette di far sorgere l’atto poetico dal rumoroso sottofondo di una quotidianità intrisa di riflessioni dolorose, di attese, di distacchi, ma anche di rinnovata speranza, di filosofica “meraviglia”, di fiducia nelle possibilità rigeneratrici della poesia.
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