L’8 settembre 1943 coglie Giannino Bosi (classe 1920) giovanissimo ufficiale di fanteria a Cividale del Friuli, e mentre soldati e ufficiali – rimasti senza ordini – abbandonano le caserme e ritornano a casa, egli sceglie la lotta partigiana. È tra i primi combattenti che compaiono sulle colline del Friuli orientale; sceglie il nome di battaglia che richiama le lotte risorgimentali, e diventa presto uno dei comandanti più prestigiosi e seguiti. Cade combattendo sui monti del Friuli nell’inverno del 1944, e ora il segretario generale dell’Istituto friulano per la Storia del movimento di Liberazione ne traccia un profilo nitido e documentato.
Il partigiano “Battisti”
Giannino Bosi Medaglia d’Oro della Resistenza friulana
Alberto Buvoli, segretario generale dell’Istituto friulano per la Storia del Movimento di Liberazione e direttore della rivista «Storia contemporanea in Friuli», è autore di numerosi saggi sul movimento di liberazione e sul Friuli contemporaneo. Fra le opere pubblicate ricordiamo: (con A. Negro) Movimento di Liberazione in Friuli. 1900-1950, Udine 1973; (con M. Lizzero) La Resistenza, in Enciclopedia monografica del Friuli-Venezia Giulia, Udine 1978; La repubblica partigiana della Carnia e del Friuli, in Antifascismo e resistenza nel Friuli occidentale, Pordenone 1985; (con altri) Caduti, Dispersi e Vittime civili della seconda guerra mondiale nei Comuni della Regione Friuli-Venezia Giulia, Udine 1987-1993.