La madre assira

Il mito di Semiramide nella letteratura

Archetipo remoto, donna bellissima, immagine della lussuria, metafora della regalità, simbolo antichissimo della maternità sono solo alcune delle accezioni con cui si è guardato al mito della regina assira Semiramide, personaggio che ha popolato la letteratura, la storia e la politica, dall’Antichità alla Rivoluzione francese, nelle cronache, nei trattatelli, nelle tragedie, nei melodrammi e nei libretti d’opera che si sono soffermati a riflettere sulla rappresentazione dei modelli della regalità e del matriarcato, arricchendo questo mito di significati legati alla corporeità femminile e al rispetto delle leggi che regolano la famiglia e la società.
L’interpretazione del personaggio qui proposta unisce letteratura, mitologia comparata e genere: si addentra nella leggenda e mostra la complessità di quel racconto che, rimaneggiato nei secoli, ha dato vita alla storia struggente di una donna anticonformista. Dal genio di scrittori e drammaturghi – quali Muzio Manfredi e Cristobal de Virués, Voltaire e Metastasio – prende forma un personaggio tormentato, volitivo e ardente, che ha calcato le scene dei teatri della modernità e che risuona in tanti altri personaggi della letteratura: dalla Venus barbata alle guerriere travestite del Rinascimento, dalle Amazzoni alle regine delle saghe islandesi, da Lady Macbeth a Gloriana. Sui palcoscenici, come nei trattati storici, la vicenda della regina assira, segnata da omicidi efferati, si svolge in un mondo brulicante di tiranni e satrapi, dame e nutrici, generali valorosi e amanti fedifraghi. Questo mondo scomparso sopravvive nei secoli e trova la sua ultima eco nelle corti moderne, dove le paure e le speranze degli uomini di ogni tempo si nutrono ancora nel mito di Semiramide.

Massimo Scandola ha conseguito il dottorato di ricerca in “Storia e Archeologia del Medioevo. Istituzioni e Archivi” presso l’Università di Siena (2012). Svolge attività di docenza e di ricerca in Italianistica presso la Facoltà di Lettere e Lingue dell’Università di Tours e ha insegnato anche alla Facoltà di Lingue Straniere dell’Università di Caen. Le sue ricerche attuali si incentrano sull’italianismo in Francia, nell’Adriatico Orientale e nei Balcani nel Settecento, su scritti di donne e scrittori minori della letteratura italiana di Sei e Settecento.

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