La scena inospitale

Genere, natura, polis

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Lo spazio pubblico, dominato da figure maschili, è lo spazio del potere politico, dell’interesse economico, delle manipolazioni scientifiche, spesso teatro di gravissime prevaricazioni ai danni di una natura sempre più indifesa e di individui che per età, sesso, provenienza, classe sociale, e religione sono considerati maggiormente deboli e vulnerabili. Di fronte a uno scenario tanto desolante, numerosi sono gli interrogativi che emergono. È possibile leggere e interpretare la realtà attraverso uno sguardo diverso da quello che per secoli ha rappresentato il mondo del potere? Lo spazio inospitale, da scenario di emarginazione, isolamento, anaffettività può trasformarsi in un luogo in cui la vita e la creatività si possano dispiegare pienamente, libere da qualunque forma di violenza? Il paesaggio, dalla sua condizione di locus horribilis, può rivestirsi dei connotati dell’ospitalità e dell’armonia?
Lo sguardo femminile sul mondo porta con sé una sensibilità che suggerisce molteplici vie di uscita: non solo la cura e la dedizione, ma anche la creatività e la solidarietà possono rappresentare strumenti di salvezza e riscatto. Ecco che, attraverso tali atti di umanissima pietas, la natura, la città, i luoghi della vita quotidiana da “scene inospitali” possono finalmente assumere una fisionomia accogliente. Un mondo a misura d’uomo – o meglio, a misura di uomini e donne – è possibile, come viene suggerito dagli studi qui raccolti, in cui discipline eterogenee si pongono in dialogo, con l’auspicio che “la scena dove si vive possa diventare paese dell’ospitalità e del diritto, una nuova città non utopistica, ma realizzabile con l’impegno di tutti”.

Saveria Chemotti insegna Letteratura italiana di genere e delle donne all’Università di Padova. Ha pubblicato saggi su Foscolo, sul Romanticismo italiano ed europeo, sulla narrativa del primo Novecento, su Antonio Gramsci, Tonino Guerra, Giuseppe Berto, su numerosi altri autori e temi otto-novecenteschi, sulla letteratura delle donne. Tra i suoi numerosi scritti, per le edizioni Il Poligrafo ha pubblicato: La terra in tasca. Esperienze di scrittura nel Veneto contemporaneo (2003); L’inchiostro bianco. Madri e figlie nella narrativa italiana contemporanea (2009); Lo specchio infranto. La relazione tra padre e figlia in alcune scrittrici italiane contemporanee (2010); A piè di pagina. Saggi di letteratura italiana (2012); ha inoltre curato la riedizione di Vigilie (1914-1918) di Antonietta Giacomelli (2014). Nel 2014 ha esordito come narratrice con La passione di una figlia ingrata (L’Iguana).

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