Il problema centrale della nostra epoca è quello di trovare un’unità tra le diverse tradizioni filosofiche e la razionalità scientifica. I due autori propongono un’originale risposta sulla base di una solida formazione scientifica e filosofica. Essi indicano la via di una connessione fra i problemi della metafisica classica e le questioni dei fondamenti della matematica affrontate dagli studiosi moderni.
È il primo tentativo di proporre una soluzione secondo una “via tomista”, ossia al di fuori dei tentativi tradizionali di stampo formalistico o intuizionistico, i cui risultati si sono rivelati inadeguati. È una risposta non definitiva, ma capace di aprire nuove prospettive al dibattito epistemologico odierno.
Le radici forti del pensiero debole
Dalla metafisica, alla matematica, al calcolo
Gianfranco Basti è associato presso l’istituto Nazionale di Fisica Nucleare e docente presso la Facoltà di Filosofia della Pontificia Università Gregoriana; dal 1987 è professore incaricato di Filosofia della natura e della scienza presso la Pontificia Università Urbaniana. Dal 1992 è professore incaricato di Antropologia filosofica presso la Facoltà di Filosofia della Pontificia Università Lateranense. Attualmente la sua attività di ricerca si divide tra l’epistemologia della logica medievale e moderna e l’approccio informazionale allo studio delle funzioni cognitive.
Antonio L. Perrone è associato presso l’istituto Nazionale di Fisica Nucleare e afferente al Dipartimento di Fisica dell’Università di Roma “Tor Vergata”. La sua attività di ricerca è attualmente indirizzata allo studio dei fondamenti della teoria della computabilità in vista dello sviluppo di nuove architetture parallele di calcolo per il riconoscimento di particelle nella fisica delle alte energie e all’uso innovativo di dinamiche caotiche per la codifica e la compressione di informazione in trasmissioni da satellite.