«Aveva imparato il mestiere con geniale prontezza, sapeva scrivere con garbo non ordinario, e con non ordinaria sveltezza». Così Luigi Meneghello ricorda Renato Ghiotto, diventato nel 1945, a soli 22 anni, direttore del «Giornale di Vicenza». È stato rappresentante emblematico di quella generazione di intellettuali che si era trovata ad affrontare i problemi del fascismo e poi la difficile ripresa della vita nazionale.
Sul filo del ritratto biografico di Renato Ghiotto, questo saggio ricostruisce la complessità e la contraddittorietà dell’esperienza che condusse molti dal tirocinio “littorio” e giovanile ai più diversi esiti professionali ed esistenziali. Con Ghiotto, futuro romanziere e giornalista del «Mondo» e dell’«Espresso», ritroviamo molti altri giovani destinati ad emergere e ad imporsi in ambito culturale.
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