Le Rimembranze di un viaggetto in Italia scritte da una signora siciliana (1847) di Cecilia Stazzone De Gregorio sono uno dei rari esempi di “viaggio in Italia” che siano stati pubblicati nella penisola durante la prima metà dell’Ottocento, e il primo certamente dovuto alla penna di una donna. Un contributo che appare significativo non solo da un punto di vista estetico e letterario, ma anche rispetto al quadro complessivo di una storia delle idee e delle effettive condizioni di vita nell’Italia pre-risorgimentale. L’esito delle Rimembranze, che vengono riproposte in questa nuova edizione, rimanda alla felice concomitanza di più fattori nell’autrice, Cecilia Stazzone (la sua provenienza dalla Palermo di inizio Ottocento, ambiente ricco di stimoli e aperture cosmopolite; una formazione culturale ampia unita ad una sicura sensibilità letteraria; una scrittura elegante nella sobrietà dello stile), figura troppo a lungo cancellata dal panorama delle nostre lettere e riammessa solo in anni recenti nel novero delle scrittrici ottocentesche italiane, dopo un opportuno e faticoso lavoro di “scavo” critico e filologico, che consente di riproporne l’opera e di ricostruirne un attendibile profilo biografico e intellettuale.
Rimembranze di un viaggetto in Italia
scritte da una signora siciliana
Ricciarda Ricorda è professore ordinario di Letteratura italiana moderna e contemporanea presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. La sua ricerca ha investito il periodo a cavallo tra Settecento e Ottocento, il secondo Ottocento, il Novecento. Per quanto riguarda l’ambito settecentesco, si è occupata di romanzieri (Pietro Chiari, Alessandro Verri), “giornalisti” (Gasparo Gozzi, Giuseppe Baretti), commediografi (Carlo Goldoni, Carlo Gozzi) e scritture femminili. In ambito secondo-ottocentesco ha condotto ricerche sulla Scapigliatura e sulla «Nuova Antologia». In area novecentesca, ha scritto, tra gli altri, di Sciascia, Brancati, Bufalino, Primo Levi, Pasolini, Noventa, Piovene, Parise. Fa parte del comitato di redazione dalla rivista «Quaderni Veneti» e del comitato direttivo di «Ermeneutica letteraria».