In che modo le parole sono agganciate alla realtà? Che cosa distingue il mutamento che caratterizza ogni sensazione? Due fondamentali aspetti della “filosofia della mente”, il problema dei nomi delle cose e il problema della intenzionalità della sensazione, sono analizzati in dettaglio, all’interno del saggio, nella loro evoluzione durante il periodo medievale. L’analisi compiuta fa emergere gli equivoci e le incongruenze del rappresentazionalismo fin dalle sue origini e si propone di chiarire la natura della sensazione in Tommaso d’Aquino, in un itinerario plurale e composito che si sviluppa, risalendo da Platone e Aristotele, fino a toccare temi e prospettive di alcuni dei massimi autori della filosofia medievale, da Agostino a Boezio fino a Duns Scoto e Ockham. Un quadro generale che consente di prendere in esame lo sfondo entro cui si muovono le riflessioni di Tommaso.
Filosofia medievale della mente
Francesco Bottin, ordinario di Storia della filosofia medievale all’Università di Padova, si è occupato prevalentemente di dottrine linguistiche e logiche (antinomie semantiche, consequentiae, teorie del segno) e di epistemologia e storia della scienza nel periodo medievale. Tra le sue pubblicazioni si ricordano: Le antinomie semantiche nella logica medievale, Padova 1976; La scienza degli occamicti. La scienza tardo-medievale dal paradigma nominalista alla rivoluzione scientifica, Rimini 1982; Pierre Duhem, Salvare i fenomeni. Saggio sulla nozione di teoria fisica da Platone a Galileo, introduzione, traduzione e commento, Roma 1986; Ricerca della felicità e piaceri dell’intelletto, Firenze 1989; Ruggero Bacone, La scienza sperimentale, introduzione, traduzione e commento, Milano 1990; Linguaggio mentale e atti di pensiero in Guglielmo di Ockham, Porto Alegre 2000; Gesetze der Natur und Gesetze Gottes vom Mittelalter bis zur Moderne, Paderborn 2005.