Tra i simboli più noti della “patavinità” nel mondo, Antonio, il santo di Padova, è parte dell’identità non solo religiosa della città. Un vero miracolo compiuto da Antonio è stato quello di riuscire a costruire uno stabile compromesso, attorno alla sua figura, tra la sfera religiosa e la sfera civile, come punto di equilibrio nel difficile rapporto tra chiesa cattolica e potere politico-amministrativo. Dal Medioevo fino ad oggi, il Santo è stato, in fondo, non soltanto un punto di riferimento per i credenti, una figura universalmente nota e venerata, ma il simbolo stesso della religione civile dei padovani.
L’immagine del Santo è infatti il prodotto di un lungo processo storico, caratterizzato da conflitti e relazioni altalenanti fra l’anima laica e quella più clericale della città, fra la cultura scientifica che si sviluppa dentro e fuori le mura dell’Università e le istanze più conservatrici di una parte del mondo cattolico padovano, ma senza dimenticare, in questa complessa vicenda, la persistenza di una variegata pietà popolare.
La città del Santo
Enzo Pace insegna Sociologia delle religioni all’Università di Padova, dove è direttore del Centro Interdipartimentale di Studi Interculturali. È stato Directeur d’Études presso l’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi e Presidente dell’International Society for the Sociology of Religion. Dirige, assieme a Luigi Berzano e Giuseppe Giordan, la rivista «Annual Journal for the Sociology of Religion». Tra le sue recenti pubblicazioni: Le religioni pentecostali (Roma 2010, con Annalisa Butticci); Religion as Communication (Farnham 2011); Vecchi e nuovi dèi. La geografia religiosa dell’Italia che cambia (Milano 2011); Il carisma, la fede, la chiesa. Introduzione alla sociologia del cristianesimo (Roma 2012).
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