Venezia, 1929-1940: sono gli anni ricchi di avvenimenti in cui si snoda il filo della memoria dell’autrice, all’epoca brillante consorte di Gino Damerini, direttore del quotidiano più illustre del tempo, «La Gazzetta di Venezia». Il pubblico e il privato della Venezia altoborghese, l’arte e la politica, gli incontri con artisti “indigeni” e di passaggio ci sono restituiti perfettamente calati nell’atmosfera del tempo, descritti con la penna di una cronista mondana di abbandonato fervore.
C’è sì la Venezia della moda, dei viaggi e degli incontri mondani, ma anche quella nazionalista e fascista che ha avuto forza e rilievo storico. Due aspetti convivono quindi nel volume, in un intreccio spontaneo e inestricabile; ne risulta una narrazione godibilissima, dove curiosità e interesse storico trovano entrambi soddisfazione.
Gli ultimi anni del Leone
Venezia 1929-1940
presentazione di Mario Isnenghi
Maria Damerini è veneziana. Da vent’anni vive ad Asolo nella casa sotto alla Rocca sul Col Paradiso, in faccia al Grappa. Vissuta negli anni Trenta accanto a un uomo prestigioso, avvicinò e ricevette le maggiori personalità, anche straniere, dell’intelletto – lettere, arte e musica –, della politica e dell’aristocrazia. Per tutta la vita tenne diari, memorie e corrispondenze, seguite e dense di notizie. Oltre gli anni Quaranta Maria Damerini collaborò: per più di un decennio alla rivista «Novità», uscita alla fine in edizione italo-francese come «La Vogue», per presentare “Palazzi e ville d’Italia”; alla rivista «il Borghese», nella rubrica di antiquariato e collezionismo; al quotidiano «Roma» di Napoli, nella rubrica “Visti in una vita”, durante le direzioni Buscaroli e Giovannini; alla rivista «Il Conciliatore», durante il periodo non breve della direzione di Piero Capello, per le cronache d’arte; per anni alla rivista «La Torre» di Giovanni Volpe con la rubrica “Paesaggi con figure”. Collaborò anche al «Gazzettino», all’«Arena» e ad altri quotidiani e riviste. Tradusse per la ILFE parte del teatro di Mallarmé e per l’editrice Fògola Physionornie de Saints di Hello.