Come devono essere la mente e il mondo affinché l’una possa rappresentare l’altro? Secondo Hilary Putnam, la filosofia analitica contemporanea non riesce a rispondere a questa domanda, poiché manca la nozione di forma che veniva impiegata nella filosofia di tradizione aristotelica. Ne è sorto un dibattito, nel quale alcuni filosofi di ispirazione aristotelica e soprattutto tomistica, ormai noti come “tomisti analitici”, hanno cercato di riproporre la soluzione classica all’interno della filosofia analitica. Questo saggio ripercorre le tappe che hanno condotto Putnam alla conclusione che nella filosofia della mente serva la nozione di forma, seguendo i suoi passaggi attraverso il realismo metafisico, l’internismo e il relativismo concettuale. Ricostruisce, poi, i meriti della soluzione proposta dai tomisti analitici sia sul versante della metafisica della mente che su quello dell’epistemologia.
Realismo metafisico e rappresentazione mentale
Un’indagine tra Tommaso d’Aquino e Hilary Putnam
presentazione di Silvano Tagliagambe
Gabriele De Anna, nato a Udine nel 1970, dopo la laurea in Filosofia ha conseguito il master all’Università di St. Andrews (Scozia) e il dottorato di ricerca presso l’Università degli Studi di Padova. Ha insegnato per quattro anni come tutor per l’Università di St. Andrews e attualmente collabora con la cattedra di Filosofia della Scienza dell’Università di Padova. Ha pubblicato articoli per riviste italiane e internazionali.