Pensatore eccentrico e ribelle, ostile alla filosofia universitaria e ricambiato da quest’ultima con un altrettanto testardo silenzio, Schopenhauer ha goduto tuttavia di una vasta fortuna presso il grande pubblico e ha svolto una funzione decisiva nello sviluppo del pensiero moderno e contemporaneo. Senza di lui non si capirebbero né Wagner né Nietzsche né quella metafisica del pessimismo che tanta parte ha avuto nella formazione dell’anima tedesca e nella cultura europea del Novecento.
La presente monografia, uscita in prima edizione nel 2002 con una presentazione di Franco Volpi, è la prima in Italia che sia sistematicamente basata non solo sulla sua opera edita ma anche sulle sue carte postume, sfruttandole a tutto campo per lumeggiare da una nuova angolatura l’insieme del suo pensiero. L’ottica “caratterologica” assunta da Gurisatti consente di scoprire che lo Schopenhauer sottile psicologo, fine conoscitore di uomini e “fisionomo” non è affatto un’espressione divagante e magari bizzarra del suo genio esuberante. Essa è piuttosto il coerente punto di sutura tra le due componenti, entrambe essenziali, del suo sistema: la metafisica della volontà e la saggezza di vita, la filosofia teoretica e quella pratica.