Il testo, per la prima volta in traduzione italiana, costituisce la base di una comunicazione tenuta dall’autore alla Società psicoanalitica viennese nel novembre 1932, e presenta il panorama iconografico completo. Il saggio ha il valore di una rigorosa ricognizione storica, estetica e psicologica, che abbraccia tutto l’arco della produzione di Messerschmidt, mettendone in luce il rapporto con la storia della fisiognomica e dell’arte, e con la problematica creativa e biografica (patologica) dell’artista.
L’indagine propriamente psicoanalitica non è portata alle sue estreme conseguenze. Eppure, proprio dalla lettura di questo testo, emerge tutta l’irruenza con cui il paradigma psicoanalitico si impone in quegli anni decisivi allo storico dell’arte, che, con un’originalità destinata ancora oggi a stupire, intende sprofondarsi nell’immaginario della follia, anzi nelle sue “smorfie”.
1993, pp. 112, ill. bn
ISBN
978-88-7115-022-2
€ 13,94 € 13,24
La smorfia della follia
I busti fisiognomici di Franz Xaver Messerschmidt
a cura di
Ernst Kris (Vienna 1900 - New York 1957) è stato storico dell’arte e psicoanalista attivo a Vienna, Londra e New York. Allievo dello storico Julius von Schlosser a Vienna, funzionario al Museo di Storia dell’arte, fu in rapporto di collaborazione con Otto Kurz e Ernst H. Gombrich. Di grande importanza sono i suoi studi nell’ambito dei fenomeni artistici colti da un punto di vista psicoanalitico, nonché le sue indagini sulle varie forme di espressione umana (la mimica, il riso, il comico). Questi lavori sono in parte raccolti nel volume Ricerche psicoanalitiche sull’arte (1952, trad. it. Einaudi, 1967), che resta la sua opera più importante.